Per superare la paura puoi chiudere gli occhi o guardare lontano
E' l'estate del 2008.
Il mondo finanziario è in subbuglio da oltre 9 mesi.Dai massimi raggiunti ad ottobre dell'anno precedente il mercato azionario globale ha perso oltre il 25%. E' la seconda volta che succede in meno di un decennio.
Giulia è preoccupata perché nell'aria si respira un molto pessimismo.
Ha da poco compiuto 30 anni, ha un buon lavoro e un pò di risparmi: da quando ha iniziato a lavorare ha messo da parte 17.000 euro, ora fermi su un conto corrente.
Giulia ritiene di non aver bisogno di quei risparmi a breve e quindi, nonostante le preoccupazioni, decide di investirli un pò alla volta e attivare un piano di accumulo di 100 euro al mese sull'azionario globale (MSCI World).
L'investimento periodico proseguirà in automatico fino a quando non verrà interrotto o all'esaurimento della liquidità sul conto corrente.
Una volta deciso come impiegare i suoi risparmi, Giulia se ne dimentica totalmente.
Nel frattempo la situazione peggiora, negli Stati Uniti la crisi dei mutui Sub Prime raggiunge il suo culmine con il fallimento, nel settembre 2008, della banca d'affari Lehman Brothers.
Il sistema finanziario globale è duramente colpito e si teme per la sua tenuta.
Il mondo entra in una profonda recessione economica.
Il mercato azionario globale, che a luglio aveva già perso il 25%, continua a precipitare arrivando a perdere un ulteriore 40%.
A marzo 2009 tocca il fondo segnando -55% dai massimi raggiunti a ottobre 2007 (non si tratta di un errore: 100-25% = 75, 75-40% = 45).
Nonostante la pesante crisi del mercato finanziario e la grave recessione in cui precipita il mondo intero, la vita continua.
Passano gli anni e arriva il 2022; un giorno per puro caso sentendo del calo dei mercati finanziari (anche questa volta scesi del 25% dai massimi) e dell'incombente recessione economica Giulia ha un flash.
Il suo investimento!
Che ne sarà stato dopo 14 anni?!?
Molto preoccupata chiama per avere notizie dei suoi 17.000 euro
"Mi dispiace signora, il 2022 è stato un anno molto negativo per i mercati, il valore del suo investimento è sceso a 42.600 euro"
Esistono 2 tipi di rischi che ogni investitore si troverà ad affrontare nella sua vita: i rischi di breve termine e quelli di lungo termine.
Il rischio a breve termine è ciò che provi quando segui l'andamento dei mercati e dei tuoi investimenti giorno per giorno, mese dopo mese. E' quel nodo allo stomaco che ti tiene sveglio la notte quando vedi il valore dei tuoi investimenti scendere settimana dopo settimana.
L'ossessione per il breve termine è radicata nella natura umana, è un impulso impossibile da ignorare. È ciò che ci ha permesso di sopravvivere agli albori della nostra specie quando i rischi erano estremamente reali e mettevano in pericolo la nostra sopravvivenza.
Sfortunatamente questa ossessione è spesso controproducente nella vita moderna e lo è sicuramente nel mondo degli investimenti.
I nostri istinti primordiali, rimasti intatti per milioni di anni di evoluzione, ci fanno provare maggiore dolore quando vediamo diminuito in breve tempo il nostro patrimonio del 25% rispetto a quando ci troviamo di fronte alla ben più dannosa possibilità di non riuscire a realizzare i nostri obiettivi finanziari a lungo termine.
E' la nostra stessa natura che ci fa anteporre le nostre esigenze di breve periodo (non soffrire per una perdita di denaro, la gratificazione di un dolce o di un acquisto, la pigrizia che ci spinge a rimanere seduti sul divano) a quelle ben più importanti di lungo periodo (creare un fondo per l'università dei figli, garantirsi una vecchiaia dignitosa e senza rinunce, costruire un patrimonio per il futuro piuttosto che rimanere in forma e in salute tramite una dieta equilibrata e una sana attività fisica).
La principale preoccupazione della maggior parte degli investitori è quella di vedere il valore dei propri investimenti ridotto nell'arco di settimane o mesi. Non quella di proteggere i propri risparmi dall'inflazione o farli crescere nel tempo.
La miope avversione alle perdite è un fenomeno molto studiato dalla finanza comportamentale.
La miopia è un difetto visivo molto comune: se sei miope vedi bene gli oggetti vicini, ma non riesci a mettere bene a fuoco o vedi sfocati quelli più lontani.
Lo stesso difetto, stavolta non visivo ma comportamentale, affligge la stragrande maggioranza degli investitori che si concentrano sulle perdite di breve periodo e non riescono a vedere bene le opportunità di lungo periodo.
L'avversione alle perdite è uno dei tuoi peggiori nemici psicologici e combatterlo è il compito emotivamente più difficile che ti troverai a dover affrontare nella tua vita di investitore.
I modi che hai per sconfiggerlo sono due: controllare l'andamento dei tuoi investimenti poco di frequente e costruire un piano che tenga conto degli inevitabili crolli dei mercati e che preveda delle regole e dei comportamenti che rendano più semplice superare questi momenti (come tenere una buona riserva di liquidità da utilizzare durante i cali dei mercati e ribilanciare periodicamente il tuo portafoglio).
Il primo (quello portato all'estremo nella storia di Giulia) richiede una buona dose di distacco mentre il secondo (quello che ti consiglio) richiede pazienza, disciplina e tenacia.
Il rischio a breve termine è ciò che provi quando segui l'andamento dei mercati e dei tuoi investimenti giorno per giorno, mese dopo mese. E' quel nodo allo stomaco che ti tiene sveglio la notte quando vedi il valore dei tuoi investimenti scendere settimana dopo settimana.
L'ossessione per il breve termine è radicata nella natura umana, è un impulso impossibile da ignorare. È ciò che ci ha permesso di sopravvivere agli albori della nostra specie quando i rischi erano estremamente reali e mettevano in pericolo la nostra sopravvivenza.
Sfortunatamente questa ossessione è spesso controproducente nella vita moderna e lo è sicuramente nel mondo degli investimenti.
I nostri istinti primordiali, rimasti intatti per milioni di anni di evoluzione, ci fanno provare maggiore dolore quando vediamo diminuito in breve tempo il nostro patrimonio del 25% rispetto a quando ci troviamo di fronte alla ben più dannosa possibilità di non riuscire a realizzare i nostri obiettivi finanziari a lungo termine.
E' la nostra stessa natura che ci fa anteporre le nostre esigenze di breve periodo (non soffrire per una perdita di denaro, la gratificazione di un dolce o di un acquisto, la pigrizia che ci spinge a rimanere seduti sul divano) a quelle ben più importanti di lungo periodo (creare un fondo per l'università dei figli, garantirsi una vecchiaia dignitosa e senza rinunce, costruire un patrimonio per il futuro piuttosto che rimanere in forma e in salute tramite una dieta equilibrata e una sana attività fisica).
La principale preoccupazione della maggior parte degli investitori è quella di vedere il valore dei propri investimenti ridotto nell'arco di settimane o mesi. Non quella di proteggere i propri risparmi dall'inflazione o farli crescere nel tempo.
La miope avversione alle perdite è un fenomeno molto studiato dalla finanza comportamentale.
La miopia è un difetto visivo molto comune: se sei miope vedi bene gli oggetti vicini, ma non riesci a mettere bene a fuoco o vedi sfocati quelli più lontani.
Lo stesso difetto, stavolta non visivo ma comportamentale, affligge la stragrande maggioranza degli investitori che si concentrano sulle perdite di breve periodo e non riescono a vedere bene le opportunità di lungo periodo.
L'avversione alle perdite è uno dei tuoi peggiori nemici psicologici e combatterlo è il compito emotivamente più difficile che ti troverai a dover affrontare nella tua vita di investitore.
I modi che hai per sconfiggerlo sono due: controllare l'andamento dei tuoi investimenti poco di frequente e costruire un piano che tenga conto degli inevitabili crolli dei mercati e che preveda delle regole e dei comportamenti che rendano più semplice superare questi momenti (come tenere una buona riserva di liquidità da utilizzare durante i cali dei mercati e ribilanciare periodicamente il tuo portafoglio).
Il primo (quello portato all'estremo nella storia di Giulia) richiede una buona dose di distacco mentre il secondo (quello che ti consiglio) richiede pazienza, disciplina e tenacia.
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