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Visualizzazione dei post con l'etichetta Cambiamenti climatici

ACCADDE OGGI: Chernobyl

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Esattamente 35 anni fa, il 26 aprile 1986, il reattore numero 4 della centrale di 𝐂𝐡𝐞𝐫𝐧𝐨𝐛𝐲𝐥 esplose. A causa dell'enorme quantità di materiale radioattivo liberata nell'atmosfera, l'intera popolazione della città di Pripyat (oltre 50.000 abitanti) venne evacuata nel giro di 48 ore. Un errore umano (o meglio, una serie di errori) ha provocato una catastrofe ambientale che ha reso inabitabile tutta la zona circostante e ha avuto forti ripercussioni su un'area molto vasta. L'ambiente naturale in cui viviamo è un meccanismo complesso e delicato e la biodiversità gioca un ruolo fondamentale nel mantenere intatto questo equilibrio. In questi 35 anni la città di Pripyat è stata inghiottita dalla foresta ed è diventata un santuario per la fauna selvatica. Come a Chernobyl, con o senza il nostro aiuto, la natura tornerà a prosperare. Per quanto profonde possano essere le ferite che infliggeremo all'ambiente che ci circonda, con il tempo esse si rimargineranno. C...

La lezione dell'Isola di Pasqua

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L’Isola di Pasqua, o   Rapa Nui,   è un’isola di origine vulcanica situata nel pacifico meridionale 3.600 km a ovest delle coste cilene e circa 7.000 km a est della Nuova Zelanda. Ha forma triangolare con una lunghezza di 24 km per 13 km di larghezza. È quindi un lembo di terra relativamente piccolo e molto isolato in mezzo all’oceano, ciò ne fa il luogo abitabile più isolato al mondo. Fu  scoperta nel giorno di Pasqua dell’anno 1722  dall’esploratore olandese Jacob Roggeveen. In base al suo diario,  l’isola appariva semideserta , con una vegetazione molto povera, senza alberi o arbusti più alti di 3 metri e del tutto priva di alcun tipo di fauna se non per poche centinaia di abitanti; molto diversa dalle isole della “vicina” Polinesia. La caratteristica che più colpì i nuovi arrivati erano le numerose e monumentali statue di pietra raffiguranti busti e volti umani:  i celebri  moai . Queste enormi statue (alte tra i 10 e i 15 metri) facevano immaginar...

Quanto sono attenti all'ambiente gli stimoli varati e annunciati dai governi per sostenere le economie colpite dalla pandemia?

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In base a questo studio di Vivid Economics , i governi hanno messo in campo risorse per 3.700 miliardi di dollari per quei settori che hanno un impatto diretto e duraturo sulle emissioni di anidride carbonica e sull’ambiente, in particolare agricoltura, industria, energia, trasporti e trattamento dei rifiuti. Questi stimoli avranno un effetto negativo s ull’ambiente in 16 dei paesi appartenenti al G20 e in oltre la metà degli altri paesi presi in esame. I governi di Argentina, Arabia Saudita e Turchia non hanno fatto nessun tentativo per indirizzare i fondi verso iniziative sostenibili. Il pacchetto di aiuti europeo “ Next Generation EU ” è invece il più attento all’ambiente. Degli oltre 750 miliardi di euro messi in campo, il 37% saranno diretti verso iniziative ambientali, tra cui misure volte alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, miglioramento dell’efficienza energetica di vari settori dell’economia e la preservazione, cura e il ripristino dell’ambiente naturale ...

Green Deal europeo: cos'è e perché ci riguarda.

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Il Green Deal è un ambizioso progetto europeo che mira a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera del 55% entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050. Come? Intervenendo in tutti i settori dell'economia e incentivando lo sviluppo e l'adozione di tecnologie volte a ridurre o eliminare le emissioni nell'atmosfera. I settori che saranno maggiormente coinvolti in questa transizione saranno quello della produzione e trasporto dell'energia, il settore dei trasporti (pubblici e privati), la filiera agroalimentare, l'edilizia e l'industria. L'Unione Europea ha previsto di dedicare a questo progetto 1000 miliardi di investimenti volti a finanziare la transizione di quei settori oggi dipendenti dai combustibili fossili e responsabili della gran parte delle emissioni nell’atmosfera. Molte altre risorse saranno indirizzate ad aziende e nazioni per finanziare e incentivare un'economia pulita e circolare, l’uso efficiente e responsabile delle...

Cina: obiettivo 2060

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  Il 23 settembre la Cina ha dichiarato di voler azzerare le sue emissioni entro il 2060. Questo impegno, se mantenuto, avrebbe un enorme impatto positivo sulla lotta ai cambiamenti climatici e per mantenere l'aumento della temperatura media terrestre entro 1,5°C rispetto a quella pre-industriale. La Cina è infatti il primo paese al mondo per emissioni di CO2 nell'atmosfera, con una quota superiore al 27%, nonché il primo consumatore di carbone al mondo, da cui trae il 66% dell a sua produzione elettrica. Climate Action Tracker stima che questo impegno comporterebbe una riduzione di 0,2-0,3 °C nella previsione dell'aumento della temperatura terrestre. La Cina riuscirà a mantenere questo impegno?

Quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sui mercati finanziari?

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  In questa bella infografica Schroders ce ne propone 3: - l'aumento della temperatura media sulla terra favorirà l'economia di alcuni paesi (generalmente quelli più freddi) e avrà conseguenza maggiormente negative su altri (i più caldi); - le politiche di mitigazione e riduzione delle emissioni di CO2 che vengono e verranno implementate nel mondo impatteranno in modo diverso sui vari settori economici; - per ridurre le emissioni di CO2 e rallentare l'aumento della temperatura media terrestre sarà necessaria una transizione energetica dai combustibili fossili alle energie alternative o rinnovabili; ciò avrà dei forti contraccolpi sul settore energetico in quanto molti dei giacimenti scoperti fino ad oggi non potranno essere sfruttati ( stranded assets ) e ciò influirà negativamente sulle società e i paesi che li detengono. Il cambiamento è nelle mani di ognuno di noi. E passa anche dalle scelte d'investimento.

Overshoot day: stiamo vivendo sulle spalle dei nostri figli

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L'Overshoot day quest'anno cade oggi 22 agosto. L’Overshoot day è una data simbolica calcolata dal Global Footprint Network. Per gli scienziati questo giorno rappresenta il momento dell’anno in cui la nostra domanda di acqua, cibo, fibre, legno e assorbimento di anidride carbonica supera l’ammontare di risorse biologiche che gli ecosistemi della Terra sono in grado di rinnovare in un anno, la cosiddetta “biocapacità globale”. In altre parole dal 23 agosto 2020 l’umanità con sumerà risorse che la natura non è in grado di rigenerare entro il 31 dicembre. Dopo appena otto mesi, abbiamo già bruciato tutte le risorse rinnovabili del Pianeta e stiamo creando un “debito pubblico ecologico“. Overshoot day 2020: la Terra “guadagna” tre settimane. Negli anni Sessanta del secolo scorso c’era ancora il pareggio di bilancio tra consumo e risorse rinnovabili. Il decennio successivo l’Overshoot day cadeva il 10 novembre, durante gli anni Ottanta è arrivato a fine ottobre, dieci anni dopo cade...

Nel primo semestre 2020 in Europa le energie rinnovabili hanno prodotto più elettricità dei combustibili fossili.

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Secondo un recente studio di Ember nella prima metà del 2020 nell'Europa a 27 le fonti rinnovabili (eolico, solare, idroelettrico, biomasse e biocarburanti) hanno prodotto più energia dei combustibili fossili (gas, carbone, lignite): 40% contro 34%. Le fonti rinnovabili sono cresciute dell' 11% mentre i combustibili fossili sono scesi del 18%. A questo risultato hanno sicuramente contribuito il lockdown e l'interruzione o forte riduzione della produzione industriale dovute al  Covid-19. Il carbone in particolare ha generato solo il 12% dell’elettricità dell’Unione europea nella prima metà del 2020 e la sua quota di mercato si è dimezzata dal 2016. Il suo utilizzo è sceso in tutti i 27 Paesi Ue. Questo crollo (- 32%) è abbastanza generalizzato, ma particolarmente significativo in alcuni paesi come Portogallo (- 95%), Spagna (- 54%) e Germania (- 39%). Quest'ultima ha deciso di abbandonare definitivamente il carbone come fonte di energia entro il 2038. Solare ed Eolico, n...

A che punto siamo?

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  Per evitare ulteriori irreparabili danni al nostro eco-sistema è cruciale invertire la tendenza in atto e contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C rispetto alla temperatura di inizio della rivoluzione industriale. In questo grafico vediamo molto chiaramente quanto siamo lontani dall’obiettivo e quanto sia ampia la forbice tra la traiettoria che stiamo disegnando oggi (la linea verde) e quella che ci permetterebbe di contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C (linea blu). Abbiamo poco tempo per agire perché quasi tutto il riscaldamento già causato è irreversibile in quanto l’anidride carbonica resta nell’atmosfera per centinaia di anni. L’unico modo per intervenire è ridurre le nostre emissioni di CO2 nell’atmosfera fino ad azzerarle. I governi devono fare di più, molto di più. Ma anche noi possiamo fare la nostra parte. Il cambiamento è nelle nostre mani. E passa anche dalle nostre scelte d'investimento.