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Visualizzazione dei post con l'etichetta Previdenza complementare

Fondi pensione, rigidità e flessibilità

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La previdenza complementare ha un obiettivo chiaro e semplice: integrare l'assegno pensionistico pubblico. Per tale motivo l’accesso al capitale accumulato è limitato a specifiche casistiche nella fase di contribuzione, ma gode di grande flessibilità una volta che si maturano i requisiti per la pensione. A determinate condizioni è inoltre possibile utilizzare il capitale accumulato per ritirarsi in anticipo dal lavoro o per far fronte a situazioni particolari. Dopo aver evidenziato come sia importante partire il prima possibile tramite la storia di Marco e Sara ( QUI ) e aver delineato i vantaggi fiscali della previdenza complementare ( QUI ), oggi vediamo come è possibile aderire, quali sono i diversi tipi di fondi pensione e come poter usufruire del capitale accumulato.  Come aderire È possibile aderire alla previdenza complementare in 3 modi: - versamento del proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR) (se dipendenti) - versamento dei contributi del lavoratore e dell’azienda (se ...

I vantaggi fiscali della previdenza complementare

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Marco e di Sara hanno investito sin da giovani nel loro futuro e Sara, che lo ha fatto per prima e con costanza, è riuscita a costruire un patrimonio di oltre 1,3 milioni di euro ( qui trovi la loro storia ). Quello che non sai è che non lo ha fatto da sola. L'ha aiutata anche il Fisco!   Sara ha iniziato a pensare al suo futuro da giovane e appena trovato un lavoro ha iniziato a contribuire ad un fondo pensione con 500 euro al mese. Dopo 40 anni ha versato 240.000 euro. E grazie ai due migliori amici di ogni investitore, tempo ed interesse composto , si trova con un patrimonio di oltre 1.3 milioni di euro .   In realtà però Sara non ha messo di tasca sua tutti i 240.000 euro. Una buona parte li ha messi il Fisco .   Già, perché quando si effettuano dei versamenti volontari ad un fondo pensione (sia da parte del lavoratore che del datore di lavoro) si ha diritto alla deduzione dei contributi. In pratica, investendo fino a 5.164,27 € in un fondo pen...

Come costruire un futuro più ricco e sereno: la storia di Marco e Sara

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  Alcuni titoli de Il Sole 24 Ore di venerdì 23 settembre   Nel 2050 solo un italiano su due lavorerà. Il 2050 sembra lontano, ma mancano meno di 30 anni. Ed è più o meno quando un quarantenne di oggi può sperare di andare in pensione.   Ecco,  nel 2050 chi pagherà le pensioni?   Nel 2021 a fronte di 236 miliardi di contributi versati dai lavoratori, l’INPS ha erogato pensioni per 359 miliardi. Lo stato ci ha messo di tasca sua (nostra) 144 miliardi. Nel 2050???     Dalla dura realtà passiamo ad una storia di fantasia.   La storia di Marco e Sara Marco e Sara sono due amici, inseparabili fino da piccoli. Hanno vissuto nella stessa città, frequentato le stesse scuole e sono andati all’università insieme. E a 25 hanno iniziato a lavorare… Marco  ha sempre rimandato la scelta di un fondo pensione perché non voleva privarsi di parte del suo reddito in giovane età, non voleva mettere a rischio i suoi risparmi investendoli… e poi la pensione è così...

La popolazione in età da lavoro è in costante diminuzione

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L'aumento dell'aspettativa di vita e la progressiva riduzione della mortalità infantile sono due grandi conquiste della modernità (almeno in quei paesi che le stanno vivendo). Esse però avranno un impatto significativo sulle future generazioni. Secondo le stime delle Nazioni Unite, nel 2050 la popolazione del pianeta supererà i 10 miliardi e il numero di anziani (>65) per ogni 100 persone in età da lavoro (20-64) passerà dai 20 del 1980 a 58 nel 2060. Quasi il triplo. Per la  prima volta nella storia, nel 2018 il numero di persone con più di 64 anni ha superato quello dei bambini fino a 5 anni. L'età media della popolazione è in aumento quasi ovunque, ma la situazione può essere molto differente da paese a paese. In Corea del Sud e Lituania, ad esempio, la popolazione in età da lavoro diminuirà del 40% nei prossimi 40 anni, mentre in Israele, dove si sta assistendo ad un forte aumento della natalità, la stessa popolazione tra 20 e 64 anni aumenterà del 60%. Alcune delle ...

La popolazione mondiale è sempre più vecchia

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  Negli ultimi 70 anni la popolazione mondiale è invecchiata portando l'età media da 25 a 33 anni. Ma le differenze a livello regionale e anche statale sono consistenti. Ad esempio nel Vecchio Continente (ed è proprio il caso di dirlo), l'età media è aumentata di 14 anni, mentre in Africa solo di 1. I fattori che influenza l'età media della popolazione mondiale sono 3: - il tasso di fertilità, che esprime il numero medio di figli per donna in età feconda (15-49 anni), dal 1950  ad oggi è diminuito del 50%. - il tasso di mortalità, ovvero il rapporto tra numero di decessi e la popolazione di una data regione, è generalmente diminuito. Questo grazie ad un maggiore accesso e ad una migliore qualità delle cure mediche che hanno ridotto la mortalità infantile e fatto aumentare la speranza di vita. - i fenomeni migratori, in base ai quali la popolazione di una regione può aumentare o diminuire a seconda che i flussi siano in entrata o in uscita. Nel solo 2019 le migrazioni hanno ...

Come evolverà la popolazione mondiale da oggi a fine secolo?

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  Le previsioni di Nazioni Unite (UN) e di un recente studio dell'Institute for Health, Metrics and Evaluations (IHME) pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet divergono. Secondo la prima, la popolazione mondiale continuerà la sua progressiva crescita fino a raggiungere quota 10 miliardi prima di fine secolo. In base all'IHME invece la popolazione mondiale raggiungerà il suo picco intorno al 2064, sfiorando quota 1 0 miliardi, per poi ridursi leggermente e arrivare a 8,8 miliardi nel 2100. Le variabili in gioco sono numerose, tra le più importanti: l'aspettativa di vita in aumento, i forti flussi migratori da regioni povere verso i paesi sviluppati e un calo della fertilità. Il grosso problema è COME sarà composta la popolazione mondiale: lo studio dell'IHME prevede che entro il 2100 oltre un quarto (26%) degli abitanti del pianeta avrà più di 65 anni!

Come fare a tutelarsi per gli anni della pensione e mantenere il proprio tenore di vita?

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La soluzione della previdenza complementare Per evitare di essere colti impreparati è possibile aderire alla previdenza complementare, una forma di pensione integrativa e volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione di un conto individuale presso un fondo pensione in cui affluiscono i versamenti del lavoratore, che vengono investiti sui mercati finanziari. Al momento del pensionamento la somma maturata viene liquidata sotto forma di rendita e/o di capitale, in modo da garantire un tenore di vita adeguato a conclusione della vita lavorativa. Prima si inizia a versare meglio è, anche con piccole somme È opportuno iniziare quanto prima a costruire un secondo pilastro pensionistico dal momento che anche il versamento di piccoli importi può portare a grandi rendite. Facciamo un esempio. Ipotizziamo un lavoratore che oggi guadagni 2.000 euro al mese, che l’inflazione media annua nei prossimi anni si...

Come e quando potremo andare in pensione?

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Come e quando potrò andare in pensione?  Una domanda che quasi tutti i lavoratori italiani si pongono ad un certo punto della propria vita. Le prospettive però non sembrano delle migliori: lavoreremo di più per un assegno pensionistico sempre più basso. Le cause? L’allungamento della vita, la bassa natalità e un numero di lavoratori sempre più ristretto su cui contare, fattori che mettono a dura prova la sostenibilità del sistema pensionistico italiano. Come funziona il sistema pensionistico A partire dal 1° gennaio 2012, le anzianità contributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 vengono calcolate per tutti i lavoratori con il sistema di calcolo contributivo. Quest’ultimo basa il calcolo della pensione pubblica su tutti i contributi versati durante l’intera vita assicurativa. A differenza del sistema di calcolo retributivo, che si basa invece sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa. Il calcolo della pensione con il metodo contributivo rende pi...

Chi mi pagherà la pensione fra 30 anni?

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  L’Italia è un paese stupendo, ha un patrimonio artistico e storico ineguagliabile, detiene infatti (insieme alla Cina) il primato di nazione con il maggior numero di siti Unesco al mondo (55), gode di un clima mite e di una grande varietà naturale, è costellata di città d’arte e borghi stupendi. La cucina mediterranea è poi un fiore all’occhiello della cultura italiana.  Inoltre quello italiano è un popolo molto longevo. Nonostante i numerosi problemi che affliggono il paese,  viviamo sempre di più, tanto che la speranza di vita alla nascita è superiore agli 80 anni (uomini 81, donne 85,3), e contiamo ben 14.500 ultracentenari. Il ché, di per sé, è un’ottima notizia. Il problema è che facciamo sempre meno figli. Siamo sì un popolo longevo, ma siamo anche, e sempre più, un popolo di vecchi. L’età media degli italiani aumenta inesorabilmente: era di 42,6 anni nel 2009 e in soli 10 anni è salita a 45,7 nel 2019. La natalità diminuisce e con essa il numero di nuovi nati ogn...