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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Dalla paura all'euforia

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Il 30 ottobre si concludeva un mese piuttosto negativo sui mercati internazionali, l’indice azionario americano S&P500 chiudeva a 3239 punti, la borsa italiana registrava un sonoro -4% e a guardare i titoli dei principali quotidiani e siti d’informazione sembrava di essere tornati a marzo (ANSA 30 ottobre. Borsa: l’Europa brucia 230 miliardi, giornata nera per Piazza Affari -4%). Il lunedì successivo, 2 novembre, il  Fear&Greed index  (Paura&Avidità) segnava 25 punti indicando estrema paura. La tanto discussa seconda ondata era arrivata e ci aveva travolti. Si tornava ai lockdown, alla conta dei nuovi contagi, dei morti e dei posti occupati in terapia intensiva. È passato meno di un mese, il virus dilaga come prima eppure venerdì l’indice S&P500 ha chiuso a 3.638 punti con un guadagno di circa il 10% da inizio mese, il Ftse Mib segna +20% e l’indice Euro Stoxx +15%. L’indice Dow Jones americano ha superato per la prima volta nella storia quota 30.000 punti (a marzo avev

Risparmio gestito, l'Italia resta la più cara

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Anche nel rapporto del terzo trimestre 2020 di Tosetti Value - Il Family office , apparso di recente sulle pagine de Il Sole 24 Ore, il risparmio gestito italiano risulta in media più caro e meno redditizio rispetto al resto d'Europa. Dal punto di vista dei costi, le commissioni italiane pesano per l'1,44% mentre in Europa per l'1%. Con dati superiori al 2% per Mediolanum ( 2,31%) e Azimut (2,11%). Società che peraltro incassano le più laute commissioni di performance del mercato, come discusso in questo post di pochi giorni fa. Anche sotto il profilo dei rendimenti il divario è ampio. Se i fondi di case italiane in media nel 2019 hanno reso il 9,2%, a livello globale il rendimento medio è stato del 15,8%. Dal gennaio 2018, mese in cui To­setti Value ha iniziato a elaborare i dati, i gruppi italiani riescono a sten­to a garantire ai propri clienti il capi­tale investito. La media ponderata dei rendimenti degli ultimi 2 anni e 9 mesi (per i gruppi italiani) è stata appena

Quanto sono attenti all'ambiente gli stimoli varati e annunciati dai governi per sostenere le economie colpite dalla pandemia?

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In base a questo studio di Vivid Economics , i governi hanno messo in campo risorse per 3.700 miliardi di dollari per quei settori che hanno un impatto diretto e duraturo sulle emissioni di anidride carbonica e sull’ambiente, in particolare agricoltura, industria, energia, trasporti e trattamento dei rifiuti. Questi stimoli avranno un effetto negativo s ull’ambiente in 16 dei paesi appartenenti al G20 e in oltre la metà degli altri paesi presi in esame. I governi di Argentina, Arabia Saudita e Turchia non hanno fatto nessun tentativo per indirizzare i fondi verso iniziative sostenibili. Il pacchetto di aiuti europeo “ Next Generation EU ” è invece il più attento all’ambiente. Degli oltre 750 miliardi di euro messi in campo, il 37% saranno diretti verso iniziative ambientali, tra cui misure volte alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, miglioramento dell’efficienza energetica di vari settori dell’economia e la preservazione, cura e il ripristino dell’ambiente naturale

Caro fondo, ma quanto mi costi?

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Una delle regole fondamentali per investire con successo è valutare con attenzione i costi e contenerli ove possibile. Un buon consulente finanziario capace di aiutare i suoi clienti nella gestione delle emozioni non ha prezzo,  l’autocontrollo e la sana pianificazione rendono più dell’asset allocation  o di prodotti finanziari a basso costo ma di scarsa qualità. Non possiamo però ignorare il fatto che  alcuni costi applicati agli strumenti d’investimento sono oramai anacronistici e spesso vessatori per i clienti.  Gli investitori hanno una chiara idea di quanto e cosa pagano? A giudicare da quanto hanno incassato molte Società di Gestione del Risparmio (SGR) in commissioni di performance nel solo 2019 sembra di no. Certo, il 2019 è stato un anno molto positivo sui mercati, ma anche nel 2018, anno in cui le cose sono andate diversamente, le commissioni di questo tipo incassate dalle medesime società sono state tutt’altro che trascurabili grazie a metodi di calcolo “fantasiosi”. Nonosta

L’impatto del vaccino sugli investimenti

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  L'annuncio di lunedì di Pfizer e Biontech riguardo allo sviluppo di un vaccino efficace nei test al 90% è un' ottima notizia  ed è stata accolta molto positivamente dai mercati di tutto il mondo. A far ben sperare, inoltre, è il fatto che non c’è solo Pfizer in dirittura d’arrivo nella  corsa al vaccino . Ce ne sono almeno una decina, incluso quello europeo prodotto da Astrazeneca in collaborazione con l’Università di Oxford e con l’istituto di ricerca Italiano IRBM, che dovrebbe arrivare sul mercato già a gennaio.   Non cambia però il contesto in cui ci troviamo . Sapevamo che uno o più vaccini erano in arrivo entro la fine dell'anno, ma non saranno disponibili su larga scala prima della tarda primavera 2021.  Dovremo quindi continuare a convivere e combattere il virus e la sua diffusione almeno per i prossimi 5-6 mesi  e, dal punto di vista economico e finanziario, affrontare le conseguenze che lockdown, distanziamento sociale e smartworking avranno su consumi, stipendi

Green Deal europeo: cos'è e perché ci riguarda.

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Il Green Deal è un ambizioso progetto europeo che mira a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera del 55% entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050. Come? Intervenendo in tutti i settori dell'economia e incentivando lo sviluppo e l'adozione di tecnologie volte a ridurre o eliminare le emissioni nell'atmosfera. I settori che saranno maggiormente coinvolti in questa transizione saranno quello della produzione e trasporto dell'energia, il settore dei trasporti (pubblici e privati), la filiera agroalimentare, l'edilizia e l'industria. L'Unione Europea ha previsto di dedicare a questo progetto 1000 miliardi di investimenti volti a finanziare la transizione di quei settori oggi dipendenti dai combustibili fossili e responsabili della gran parte delle emissioni nell’atmosfera. Molte altre risorse saranno indirizzate ad aziende e nazioni per finanziare e incentivare un'economia pulita e circolare, l’uso efficiente e responsabile delle

Perché gli investitori non possono più ignorare i paesi emergenti

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I paesi emergenti e quelli che emergenti non lo sono più, ma si sono ampiamente affermati come la Cina, non possono più essere ignorati dagli investitori. I motivi sono diversi, in questo video troviamo uno dei principali: la loro crescita economica. Nel solo sud-est asiatico ad oggi vive oltre la metà della popolazione della terra e viene prodotto più di un quarto del PIL (GDP) globale. Fra dieci anni il peso di quest'area sulla ricchezza mondiale sarà molto maggiore visti i  tassi di crescita dei paesi di quest'area. Nel video viene messo a confronto il PIL dei vari paesi a parità di potere d'acquisto (GDP PPP: Gross Domestic Product in Purchasing Power Parity).

Seconda ondata

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Nella storia delle pandemie spesso la seconda ondata è peggiore della prima. È successo 100 anni fa con la spagnola e sta succedendo ancora. Lo sapevamo, ma in molti se ne sono dimenticati o non hanno voluto ascoltare il monito della storia e della scienza. Il quadro attuale è molto difficile, ma sostanzialmente diverso rispetto a questa primavera per almeno 5 motivi: Sanitario : i sistemi sanitari sono più preparati e la conoscenza del virus è maggiore. E' maggiore anche l'esperienza su come dosare le misure per combatterlo e un vaccino, per quanto non imminente, è alle porte. Psicologico : non siamo stati colti di sorpresa come a febbraio, abbiamo già affrontato il virus, la paura e le chiusure. Sarà dura, ma ne usciremo. Politica monetaria : le banche centrali hanno attuato politiche monetarie estremamente vigorose, abbassando i tassi d’interesse e inondando i mercati di liquidità, e manterranno questa impostazione ultra-espansiva a lungo. Politica fiscale : i governi hanno