Risparmio gestito, l'Italia resta la più cara

Anche nel rapporto del terzo trimestre 2020 di Tosetti Value - Il Family office, apparso di recente sulle pagine de Il Sole 24 Ore, il risparmio gestito italiano risulta in media più caro e meno redditizio rispetto al resto d'Europa.



Dal punto di vista dei costi, le commissioni italiane pesano per l'1,44% mentre in Europa per l'1%. Con dati superiori al 2% per Mediolanum ( 2,31%) e Azimut (2,11%). Società che peraltro incassano le più laute commissioni di performance del mercato, come discusso in questo post di pochi giorni fa.


Anche sotto il profilo dei rendimenti il divario è ampio. Se i fondi di case italiane in media nel 2019 hanno reso il 9,2%, a livello globale il rendimento medio è stato del 15,8%.


Dal gennaio 2018, mese in cui To­setti Value ha iniziato a elaborare i dati, i gruppi italiani riescono a sten­to a garantire ai propri clienti il capi­tale investito. La media ponderata dei rendimenti degli ultimi 2 anni e 9 mesi (per i gruppi italiani) è stata appena dello 0,37%, mentre su scala globale si supera il 6%.

Da notare che in questo difficile 2020, la minor esposizione aziona­ria (16,2% contro 39,4% a fine trime­stre) ha prima relativamente protetto, poi penalizzato i rendimen­ti delle case nostrane.


Rinnovo l'invito a valutare sempre con molta attenzioni i costi dei propri investimenti e soprattutto se essi siano giustificati dai risultati in termini di rapporto rischio/rendimento.


Come dimostra questo studio, scegliere un intermediario con una proposta di strumenti mono-marca, tipico delle banche tradizionali italiane, può risultare una scelta molto costosa.


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