I vantaggi fiscali della previdenza complementare



Marco e di Sara hanno investito sin da giovani nel loro futuro e Sara, che lo ha fatto per prima e con costanza, è riuscita a costruire un patrimonio di oltre 1,3 milioni di euro (qui trovi la loro storia).

Quello che non sai è che non lo ha fatto da sola.

L'ha aiutata anche il Fisco!

 

Sara ha iniziato a pensare al suo futuro da giovane e appena trovato un lavoro ha iniziato a contribuire ad un fondo pensione con 500 euro al mese.

Dopo 40 anni ha versato 240.000 euro.

E grazie ai due migliori amici di ogni investitore, tempo ed interesse composto, si trova con un patrimonio di oltre 1.3 milioni di euro.

 

In realtà però Sara non ha messo di tasca sua tutti i 240.000 euro.

Una buona parte li ha messi il Fisco.

 

Già, perché quando si effettuano dei versamenti volontari ad un fondo pensione (sia da parte del lavoratore che del datore di lavoro) si ha diritto alla deduzione dei contributi.

In pratica, investendo fino a 5.164,27 € in un fondo pensione il fisco avrebbe restituito a Sara l’IRPEF che lei ha pagato su quell’importo, con un beneficio fiscale che dipende dal suo reddito.



Se ipotizziamo che Sara abbia avuto per tutta la sua vita lavorativa un reddito lordo di 35.000 euro, quasi un terzo dei contributi che ha versato al suo fondo pensione li avrebbe ricevuti sotto forma di risparmio fiscale: 1.807 euro all'anno su 6.000 versati.

Sara in 40 anni ha contribuito per 240.000 euro, ma il fisco gliene ha restituiti 1.807 ogni anno, per un totale di 72.280 euro.

Quindi Sara di tasca sua ha versato solo 167.720 euro e si ritrova con un patrimonio di oltre 1.3 milioni di euro.

Il semplice recupero fiscale equivale già ad un enorme rendimento immediato!

 

Anche tu puoi fare i tuoi conti:

  • Con un reddito lordo annuo di 56.000€ e versamenti per 5.164€ l'anno risparmieresti 2.220€, effettivamente pagando di tasca tua solo 2.943€ (pari a 5.164€ - 2.220€). 5.164 euro all'anno (430€ al mese) versati per 40 anni con un rendimento del 7% medio annuo portano ad un patrimonio finale di 1.136.000 euro.

  • Con un reddito lordo annuo di 35.000€ e versamenti per 3.600€ (300€ al mese) risparmieresti 1.260€ (3.600 x 0,35), effettivamente pagando di tasca tua solo 2.340€ (3.600 - 1.260). 300 euro al mese versati per 40 anni con un rendimento del 7% medio annuo portano ad un patrimonio finale di 792.000 euro.

  • Con un reddito lordo annuo di 25.000€ e versamenti per 2.400€ (200€ al mese) risparmieresti 600€ (2.400 x 0,25), effettivamente pagando di tasca tua solo 1.800€ (2.400 - 600). 200€ al mese versati per 40 anni con un rendimento del 7% medio annuo portano ad un patrimonio finale di 528.000 euro.

 

Se sei un dipendente e ai tuoi versamenti volontari aggiungi anche il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e gli eventuali contributi versati dal tuo datore di lavoro l'importo finale sarà molto più elevato.

Attenzione: è possibile dedurre anche i versamenti effettuati a favore di un proprio familiare "fiscalmente a carico".

 

Tassazione

Le agevolazioni fiscali previste dalla legge per i fondi pensione non si limitano alla deducibilità dei contributi versati.

La tassazioni della previdenza complementare segue lo schema ETT:

Esenzione nella fase di accumulo

Tassazione agevolata dei rendimenti  

Tassazione agevolata delle prestazioni



1- Nella fase contributiva, come abbiamo visto, i versamenti volontari sono deducibili fino a 5.164,27 euro l'anno con un risparmio fiscale che dipende dal proprio reddito.

2- I rendimenti maturati sono tassati con un’aliquota agevolata del 20% (12,5% per la parte in titoli di stato) anziché al 26% come gli altri investimenti finanziari. Sfortunatamente nel caso della previdenza complementare la tassazione sui rendimenti è applicata annualmente anziché a scadenza.

3- Anche nella fase di erogazione della pensione integrativa la tassazione dei fondi pensione è agevolata: sul capitale viene infatti applicata una ritenuta con aliquota che va dal 15% al 9% a seconda del periodo di contribuzione. Dopo il quindicesimo anno di partecipazione ad una qualsiasi forma di previdenza complementare iniziano ad essere applicati degli sconti percentuali sull’aliquota: ogni anno – 0,30%, fino ad arrivare a 6 punti percentuali di sconto dopo 35 anni di adesione. Lo sconto si applica dal primo versamento effettuato a prescindere dal fatto che si continui a contribuire o meno.

Sono tassati con la medesima aliquota anche le anticipazioni per spese sanitarie e i riscatti per inoccupazione, mobilità, cassa integrazione, invalidità permanente e morte. Tutte le altre anticipazioni o riscatti vengono invece tassati al 23%.


La deducibilità dei contributi non è quindi un regalo.

L'IRPEF non pagato negli anni di contribuzione viene sostituito con la tassazione al momento del riscatto con un'aliquota del 15%-9%. Non si tratta di un regalo, ma comunque di un notevole risparmio fiscale per due motivi: in primis perché la tassazione del 15%-9% è molto inferiore alle aliquote IRPEF che vanno dal 23% al 43%, in secondo luogo perché la tassazione avviane al momento del riscatto e non durante la contribuzione.

 

Ulteriori vantaggi fiscali della previdenza complementare:

1- esenzione della tassazione dei contributi non dedotti: quanto versato e non dedotto in fase di contribuzione perché oltre il limite di 5.164 euro l'anno o nel caso di professionisti in regime forfettario non viene tassato al momento del riscatto. Attenzione: è importante comunicare a chi gestisce la forma pensionistica (fondo, ente o compagnia), la cifra esatta dei contributi non dedotti entro il 31 dicembre dell'anno successivo al versamento per poter godere di questa agevolazione.

2- esenzione dall'imposta di successione: in caso di scomparsa prematura dell'aderente la posizione accumulata fino a quel momento (capitale più interessi) viene liquidata ai beneficiari indicati.

3- esenzione dall'imposta di bollo: al fondo pensione non viene applicata l'imposta di bollo dello 0,20% annuo che grava sugli altri investimenti finanziari. 

4- la tassazione del fondo pensione è conveniente anche per il TFR: il TFR versato nel fondo pensione infatti viene tassato con l'aliquota agevolata del 15%-9%, mentre se fosse lasciato in azienda, quando liquidato, sarebbe soggetto all’aliquota media IRPEF degli ultimi 5 anni di attività lavorativa (tra il 23% e il 43%). Anche in questo caso, i rendimenti ottenuti sul TFR e già tassati, sono esenti fiscalmente al momento dell’erogazione della pensione integrativa.  

5- impignorabilità: durante la fase di accumulo non sono ammesse azioni esecutive da parte dei creditori. Quindi il patrimonio accantonato può essere utilizzato solo per pagare le rendite degli aderenti.

 

I benefici della previdenza complementare che abbiamo visto fino ad ora sono di tre tipi:

  • pianificazione: ti permette di costruire un futuro migliore e più sereno con uno sforzo relativamente modesto, soprattutto se aderisci prima dei 40 anni.
  • fiscalità: tassazione agevolata, esenzione dall'imposta di successione e impignorabilità
  • flessibilità: la previdenza complementare è una soluzione specifica, ma allo stesso tempo flessibile perché ti permette di decidere autonomamente quando e quanto contribuire, di farlo in modo automatico e inoltre ti permettere di cambiare fondo e comparto a cui destinare i tuoi risparmi in modo semplice

 

Nel prossimo articolo dedicato alla previdenza analizzeremo le diverse forme di previdenza complementare (Fondi Pensione Negoziali, Fondi Pensione Aperti e PIP), i rendimenti e le opzioni di prestazione pensionistica.



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