Guardi il dito oppure la luna? La storia di Marco e Sara



Negli ultimi mesi si è parlato tanto, tantissimo di guerra, inflazione, prezzo del gas, economia, recessione.

In questi giorni invece in Italia ci sono le elezioni per eleggere i nostri nuovi rappresentanti in parlamento (non per eleggere il governo, siamo una democrazia parlamentare e i cittadini eleggono deputati e senatori, non scelgono il governo).

Fiumi di parole.

Tutti argomenti importanti e attuali.
 
Possiamo guardare il dito oppure la luna.
 
Il dito è il prezzo del gas, la luna è il cambiamento climatico.

Il dito sono l’inflazione e la recessione, la luna sono la crisi demografica e previdenziale che vivremo.

 

Alcuni titoli de Il Sole 24 Ore di venerdì 23 settembre
 

Nel 2050 solo un italiano su due lavorerà.

Il 2050 sembra lontano, ma mancano meno di 30 anni. Ed è più o meno quando un quarantenne di oggi può sperare di andare in pensione.
 
Ecco, nel 2050 chi pagherà le pensioni?

 
Nel 2021 a fronte di 236 miliardi di contributi versati dai lavoratori, l’INPS ha erogato pensioni per 359 miliardi. Lo stato ci ha messo di tasca sua (nostra) 144 miliardi.

Nel 2050???
 
 
Dalla dura realtà passiamo ad una storia di fantasia.

 

La storia di Marco e Sara

Marco e Sara sono due amici, inseparabili fino da piccoli. Hanno vissuto nella stessa città, frequentato le stesse scuole e sono andati all’università insieme.
E a 25 hanno iniziato a lavorare…


Marco ha sempre rimandato la scelta di un fondo pensione perché non voleva privarsi di parte del suo reddito in giovane età, non voleva mettere a rischio i suoi risparmi investendoli… e poi la pensione è così lontana!

All’età di 40 anni il suo amico Federico (nome del tutto casuale) lo convince finalmente a pensare al suo futuro. Così Marco inizia a versare 500€ al mese in un fondo pensione.

Lo fa fino all’età di 65 anni. A questo punto, in 25 anni, ha accantonato 150.000€.

Ipotizzando un rendimento medio annuo del 7% si ritrova con un patrimonio di 410.000€.
 

Sara invece è sempre stata previdente e pianificatrice e ha deciso di pensare al suo futuro non appena ha trovato un lavoro.

Così, all’età di 25 anni, inizia a versare 500€ al mese in un fondo pensione.

Prosegue diligentemente con i versamenti fino all’età di 35 anni e poi smette.

Immaginando anche per lei un rendimento medio annuo del 7%, a 65 anni si trova con un patrimonio accantonato a fini previdenziali di € 720.000.

Questo avendo contribuito con versamenti per soli 60.000 €.
 
 
Nonostante Marco abbia versato al fondo pensione oltre 2 volte e mezza (!) quello che ha versato Sara, in un arco di tempo molto maggiore, si trova con ben 310.000€ in meno (!!!).





Come è possibile?
 
Semplice.

Sara è stata previdente e ha sfruttato i due migliori alleati di ogni investitore: tempo e interesse composto.
 
Ma immaginiamo per un attimo che Sara non abbia smesso di contribuire al suo fondo pensione a 35 anni, ma abbia continuato disciplinatamente a versare 500€ al mese per i successivi 30 anni nonostante gli alti e bassi dei mercati e della vita.


A 65 anni si troverebbe con oltre 1.3 milioni di euro!!!


Nonostante Sara abbia contribuito con soli 90.000€ più di Marco, si troverebbe con oltre 600.000€ più di lui.

Questo semplicemente perché ha iniziato prima.
 
 
Tutto questo tralasciando i benefici fiscali di cui entrambi avrebbero goduto durante il periodo di contribuzione, in particolare la deduzione dei contributi versati annualmente.

Già, perché quando si effettuano dei versamenti volontari ad un fondo pensione si ha diritto alla deduzione dei contributi. In pratica, investendo fino a 5.164,27 € in un fondo pensione il fisco avrebbe restituito a Sara e Marco l’IRPEF che hanno pagato su quell’importo, con un beneficio fiscale che dipende dal loro reddito.
 


 
 
Versando 5.164€ l’anno e ipotizzando un reddito lordo annuo di 56.000€ avrebbero risparmiato 2.221€, effettivamente pagando di tasca propria solo 2.943€ (pari a 5.164€ - 2.221€).

Versando 3.600€ l’anno (300€ al mese), ipotizzando un reddito di € 35.000, avrebbero risparmiato 1.260€ (3.600 x 0,35) e speso di tasca propria 2.340€ (3.600 - 1.260).

Versando 2.400€ l’anno (200€ al mese), con un reddito di 25.000€, avrebbero risparmiato 600€ (2.400 x 0,25) e speso di tasca propria 1.800€ (2.400 - 600).

 
Il semplice recupero fiscale equivale ad un enorme rendimento immediato!



E tu hai pensato al tuo futuro o stai facendo come Marco?

Se non lo hai fatto, qualunque sia la tua età, questo è il momento giusto!



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