Volatilità, croce e delizia

La volatilità è uno dei concetti chiave della finanza ma spesso i suoi effetti non sono per niente chiari e creano molte ansie all’investitore.

La volatilità è legata al rischio e misura la variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo. Più è alta l’oscillazione del prezzo dello strumento più si dice che quello strumento è volatile.
Si parla di volatilità per lo più in relazione ai mercati azionari, ma essa è una caratteristica di tutti gli strumenti finanziari. Nel caso di un titolo obbligazionario, se è vero che a meno di fallimento dell’emittente alla scadenza il prezzo di rimborso sarà pari a 100, durante la sua vita tale prezzo può oscillare e l’intensità delle oscillazioni prende proprio il nome di volatilità. Più è lunga la scadenza del titolo obbligazionario più elevata sarà la sua volatilità.

Se la volatilità è elevata, lo strumento sarà soggetto a variazioni di prezzo più marcate; se invece la volatilità è bassa, l’andamento dei prezzi sarà molto più docile.
 


Nella figura abbiamo l'esempio di due ipotetici strumenti finanziari. Entrambi presentano un valore che cresce da 100$ a 128$ dal momento 1 al momento 10, ma il primo lo fa con poche oscillazioni, mentre il secondo è decisamente più volatile.
Normalmente ad un aumento del volatilità corrisponde un aumento del rendimento atteso di quello strumento finanziario. 

I 4 concetti chiave che riguardano la volatilità per un investitore sono:

  • La volatilità non è una novità, ma la regola dei mercati, soprattutto di quelli azionari. 
  • La volatilità sparisce nel lungo termine, è solo un brusio in sottofondo.
  • La volatilità può essere efficacemente gestita con un portafoglio ben diversificato.
  • La volatilità ci ricorda che non c’è rendimento senza rischio e viceversa. Sono 2 facce della stessa medaglia. Non si può avere l’uno senza accettare anche l’altro.

Laddove in molti vedono rischio, altri vedono opportunità. La volatilità di mercato, quindi, non è qualcosa da temere, ma il veicolo per ottenere le future performance di mercato” Gautam Baid


Il motivo per cui le azioni offrono il miglior rendimento atteso tra tutti gli investimenti è perché sono più volatili: gli azionisti sono remunerati per sopportare i cali ed il rischio.

Esiste un indice che misura la volatilità del mercato azionario americano: il VIX, anche detto indice della paura.



Nel grafico vediamo a confronto l'indice VIX (in azzurro) e l'andamento del principale indice azionario americano: l'S&P500 (in rosso). Il picco dell'indice della paura corrisponde al momento di maggior panico degli investitori e al minimo toccato dal mercato americano a metà marzo.

 “Le azioni sono uno dei pochi beni che psicologicamente diventano più difficili da acquistare man mano che diventano più economici" Gautam Baid

Con gli investimenti in generale, spesso ci comportiamo come se evitassimo di andare a fare shopping quando ci sono i saldi o le offerte quando andiamo a fare la spesa.

Ogni investitore vorrebbe questo dai propri investimenti:
1+1+1+1+1+1+1 = 7

Questo è ciò che invece ci danno i mercati:
1+2+4-3-2+5+0 = 7 

Il risultato è lo stesso, è il viaggio che è molto diverso. 

La volatilità di per sé non è né buona né cattiva; è una caratteristica dei mercati e degli investimenti. Non è necessariamente meglio scegliere investimenti con una minore o maggiore volatilità.
L'importante è avere un portafoglio d'investimenti con una volatilità adatta alle nostre esigenze e coerente con i nostri obiettivi.

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