Non fare nulla è spesso la decisione più difficile

 


La partita di calcio Francia-Svizzera Euro 2020 di qualche giorno fa ha avuto un finale spettacolare e inaspettato.
La Svizzera era sotto 3-1 a soli 5 minuti dalla fine, ciononostante è riuscita a pareggiare segnando due gol in pochi minuti. Nei tempi supplementari non si è sbloccato il risultato e quindi si è andati ai rigori che sono stati decisi da una bella parata del portiere elvetico Sommer sul rigore tirato da Mbappe.
Se si guardano i calci di rigore con un po' di distacco ci si rende conto che i portieri si tuffano quasi sempre nel tentativo di parare il tiro dell’avversario.

Non sono né un appassionato né un esperto di calcio, ma ci sono alcune ovvie ragioni per farlo:
L'attaccante è netto vantaggio calciando da una distanza piuttosto ravvicinata verso un bersaglio decisamente grande. Per questo motivo il portiere deve prendere una decisione in una frazione di secondo.
Vi è però un’altra ragione: parare un rigore che ci viene calciato addosso non è certo la stessa cosa che tuffarsi e deviare la palla fuori dallo specchio della porta con le dita di una mano protese in un tuffo. È quello che è successo con il rigore parato da Sommer.

Tuttavia, esiste un'alternativa: il portiere potrebbe semplicemente restare fermo al centro della porta.
Alcuni ricercatori israeliani hanno studiato oltre 300 calci di rigore presi da vari campionati e competizioni sovrannazionali nel corso degli anni e hanno scoperto che il portiere si tuffava a sinistra o a destra quasi il 94% delle volte, il che significa che il restante 6% delle volte rimane semplicemente nel centro della porta.
Come si può vedere dai risultati del loro studio, gli attaccanti gli attaccanti tirano centralmente molto più spesso di quanto i portieri rimangano fermi: il 30% contro il 6% delle volte.

https://mpra.ub.uni-muenchen.de/4477/1/MPRA_paper_4477.pdf
 
C'è ovviamente molta psicologia in questi numeri ed è evidente che se i portieri rimanessero molto più spesso fermi al loro posto, i rigoristi cambierebbero il loro comportamento; ma questo è uno studio affascinante sulla natura umana. Noi umani abbiamo semplicemente un pregiudizio verso l'azione rispetto all'inazione.

I portieri hanno ammesso che si sentivano peggio con sé stessi se rimanevano fermi e subivano un gol. Risulta più semplice accettare la “sconfitta” se si è tentato di scongiurarla attivamente tuffandosi in una direzione o nell’altra. Vogliamo avere le mani sul volante per avere un senso di controllo, anche quando quel controllo è un'illusione.
L'illusione del controllo si applica anche agli investimenti.
Investire con successo tende ad essere un esercizio noioso e a lungo termine, ma è difficile sentirsi soddisfatti di una strategia noiosa e di lungo termine. Che gusto c’è?

In molti ambiti della vita, più lavori sodo, più sei ricompensato per i tuoi sforzi. Questa regola pratica non si applica all’investimento. La maggior parte delle volte, più agisci, peggiori sono i tuoi risultati. Il problema dell’essere attivi e pro-attivi negli investimenti è dovuto al fatto che i mercati sono estremamente imprevedibili e che, anche se non lo fossero, noi non agiamo in modo strettamente razionale. Questo vale per professionisti che gestiscono enormi quantità di denaro con anni di esperienza, studi prestigiosi alle spalle e stuoli di analisti e, a maggior ragione, per i singoli investitori. I dati in tal senso sono impietosi (per approfondire).
Con la sempre maggiore pervasività della tecnologia e la conseguente accelerazione dei cicli di mercato, questa propensione all'azione probabilmente non potrà che aumentare in futuro. 

La pazienza è una virtù per cui nessuno ha più tempo

Diventare ricchi in breve tempo è una prospettiva molto attraente, sfortunatamente è anche dannatamente improbabile riuscirci.
Non fare nulla di fronte a continue previsioni di catastrofi o di prodigi economici e finanziari è estremamente difficile, ma è pur sempre una decisione tanto quanto quella di agire.

Fintantoché si ha un piano e quel piano prevede di stare con le mani in mano spesso l’inazione è la scelta migliore che un investitore possa prendere. In alternativa la scelta migliore non è fare ciò che tutti gli altri stanno facendo, ma l’esatto contrario.



Liberamente tratto da A Wealth of Common Sense: Doing nothing is hard work
https://awealthofcommonsense.com/2021/06/doing-nothing-is-hard-work


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