Il tacchino induttivista
Il Giorno del Ringraziamento si celebra
sin dall’inizio della storia americana. Nel 1621 i coloni inglesi sbarcati dal
Mayflower celebrarono il primo Thanksgiving ed erano lontanissimi dall’idea di
stabilire una festa nazionale, era solo un pranzo per festeggiare la fine della
stagione del raccolto e la pace con i nativi americani della tribù dei
Wampanoag. Abraham Lincoln istituì la festa nazionale del Ringraziamento nel
1863, da celebrare il quarto giovedì di novembre.
La National Turkey
Federation stima che nella ricorrenza del Thanksgiving le famiglie americane
consumino tra i 44 e i 46 milioni di tacchini, più del doppio di quanti vengano
consumati nelle feste di Natale e Pasqua. Il tacchino è per la festa ma,
decisamente, la festa non è per il tacchino!
Il filosofo Bertrand
Russell si servì di un tacchino per dimostrare la fallacia del ragionamento
induttivista. Il tacchino di Russel basa la sua visione del mondo sulla logica
induttivista, immagina cioè il futuro sulla base dell’esperienza del passato.
Il tacchino induttivista
Nel suo allevamento,
il tacchino nota che tutte le mattine alle 9:00 gli viene portato del cibo.
Poiché è un tacchino esercitato alla logica, sa di non dover saltare alle
conclusioni sulla base di poche osservazioni. Però il tempo passa, tutte le
mattine alle 9:00 il rito si ripete. Le rilevazioni si fanno via via sempre più
robuste, che piova o nevichi, che faccia caldo o freddo, che sia giorno festivo
o di lavoro, alle 9:00 il tacchino riceve il suo pasto.
L’animale si abitua
alla confortevole situazione, le osservazioni sono sufficienti per rinforzare
la sua fiducia e la sicurezza sul fatto che verrà amorevolmente accudito.
Formula dunque la regola generale che “tutte le mattine alle 9:00 il cibo
arriva”.
Finché arriva il
Giorno del Ringraziamento e la regola universale si schianta tragicamente
contro l’evidenza: è il tacchino a diventare cibo.
La legge universale “tutti i
cigni sono bianchi” era ritenuta incontrovertibile finché, nel 1697, i primi
esploratori dell’Australia occidentale trovarono dei cigni neri. Bertrand Russell,
Karl Popper e, in ultimo, Nassim Taleb con i suoi fortunati libri, hanno
dimostrato la fallacia, anzi la pericolosità, di immaginare il futuro sulla
base dell’esperienza passata. L’atteggiamento induttivista è una illusione
cognitiva indispensabile nella vita quotidiana, se mettessimo costantemente in
dubbio le abituali regolarità della nostra vita sarebbe il caos, ma le
scorciatoie mentali così utili nella vita quotidiana diventano insidiose quando
si tratta di gestione dei risparmi.
La morale della storia
Pensare che il
passato contenga tutte le informazioni utili per il futuro vuol dire aumentare
il rischio di fare la fine del tacchino induttivista. Per molto tempo i
risparmiatori italiani hanno fatto affidamento sulla sicurezza degli immobili,
dei titoli di stato o dei buoni postali, che ancora oggi costituiscono la parte
preponderante della ricchezza delle famiglie. Ma è arrivato per tutti il
Thanksgiving Day, le antiche certezze sono state frantumate dall’irruenza del
cambiamento.
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